TREKKING DEL BOTTONI

A fine giugno, come ormai consuetudine per il nostro liceo, il Prof. Giacinto Tomaselli ha organizzato il trekking del Bottoni, che quest’anno si è sviluppato tra la Valtournanche e la valle del Lys.

Ringraziando il Prof. Tomaselli per la sempre grande disponibilità, pubblichiamo di seguito  il resoconto dell’iniziativa.

“Martedì 28 giugno  10 ragazzi del Bottoni e il sottoscritto partono alla volta delle grandi montagne della Val d’Aosta. Il ritrovo è alla’autostazione di Lampugnano dove, con l’ultimo saluto ai genitori venuti ad accompagnare, prende uffcialmente il via la settima edizione del Trekking estivo del Liceo Bottoni. A Marcallo i ragazzi fanno la conoscenza con Barbara, un’accompagnatrice di media montagna che ha voluto essere del gruppo, offrendo le proprie competenze e il proprio entusiasmo per questa piccola avventura pedestre. Il viaggio procede regolarmente e puntualissimi giungiamo a Chamois dopo un breve tratto in funivia, sotto i cui piloni incontriamo un piccolo  gruppo di camosci  che normalmente stazionano sul ripido pendio boscoso sotto il solare villaggio posto a 1815 metri, famoso perchè abitato tutto l’anno ma non raggiunto da strada. Ci si rifornisce di acqua fresca e viveri e subito, puntuali come un orologio svizzero, iniziamo il cammino verso il Col di Nana, valico che permette il passaggio in Val d’Ayas. Il ritmo è buono, il caldo non eccessivo e la voglia di chiacchierare parecchia, splendidi sono gli scorci panoramici che si succedono guadagnando quota; alle nostre spalle svettano la Grivola, i gruppi montuosi del Gran Paradiso e del Ruitor con gli ampi plateau glaciali che li caratterizzano. I fischi delle marmotte sono  numerosi e l’incontro con questi simpatici roditori d’alta quota è sempre una piacevole sorpresa. Nelle acque gelide di un laghetto ancora in parte ghiacciato riconosciamo le caratteristiche uova delle rane temporarie, costituite da gruppi di palline gelatinose che galleggiano sull’acqua, mentre alcune piccole rane appena trasformate vagano, saltellando  sulle rive dello specchio d’acqua. Poco sotto il colle decidiamo che è arrivato il tempo per un pasto seppur frugale, quindi sfoderiamo tutto ciò che abbiamo nei sacchetti dei viveri, ma la sosta non dura molto perchè le nuvole che sopraggiungono ci invitano a riprendere celermente il cammino. Attraversiamo una serie di piccoli e facili nevai che richiedono un poco di attenzione e in breve superiamo una fascia rocciosa grazie al comodo sentiero che ci permette in pochi minuti di raggiungere il rifugio Grand Tournalin a 2534 metri di quota. Abbiamo tutto il tempo necessario per rilassarci nelle nostre belle stanze (una da 8 per i maschi e una da 4 per le ragazze) e per ammirare alcuni stambecchi che si avvicinano al rifugio, anche se non vediamo l’ora di andare a cena, che in seguito sarà veramente apprezzata da tutti in quanto gustosa e abbondante. Alle 22.30 il silenzio è d’obbligo e tutti andiamo a nanna perchè siamo stanchi e domani avremo ancora un bel po’ di cammino da fare.

La sveglia del secondo giorno ci accoglie con un cielo terso e senza una nuvola e la colazione, in compagnia di un gruppo di francesi attempati, ci dà la carica per ripartire, lasciando un po’ a malincuore le comodità del rifugio Grand Tournalin. La discesa nell’ampio Vallone di Nana ci permette di abbassarci comodamente verso St. Jacques dove facciamo rifornimento di acqua e panini per il pranzo previsto presso il mitico Lago Blu. La salita al lago alterna tratti ripidi ad alcuni più pianeggianti ma in meno di 2 ore raggiungiamo il luogo del meritato riposo, sotto le partei della Rocca di verra con castore e Polluce sullo sfondo. I soliti temerari azzardano un “quasi bagno” nelle gelide acque dello specchio d’acqua, gli altri si accontentano di un semplice pediluvio, anche perchè, come spesso capita in queste occasioni, la nuvole coprono il sole e l’aria si raffredda immediatamente. Lesti ripartiamo attraversando la morena e portandoci sul piacevole sentiero che, rimanendo pressochè in quota, ci porta al caratteristico villaggio walser di Resy, quattro case in posizione splendida affacciate sulla valle. L’accoglienza di Fausta (gestore) al rifugio è come sempre ottima e non vediamo l’ora di assaggiare le leccornie preparate per la cena. Nell’attesa della cena ci si rilassa: chi con una doccia, chi con un po’ di musica a palla nel bellissimo camerone-sala lettura dell’ultimo piano, altri con una fresca bevanda al sole dei 2000 metri.

Anche questa sera condividiamo il comfort del rifugio Ferraro con un gruppo di belgi, attempati pure loro, che hanno in programma per l’indomani la traversata su Antagnod lungo il Ru Cortot. La tanto desiderata cena arriva quando i morsi della fame si fanno più decisi e ovviamente non rimaniamo delusi, né dalla qualità né dalla quantità. La notte trascorre serena nonostante un temporale del quale i più non si accorgono, così presi come sono dal sonno profondo, e la mattina ci risvegliamo con un po’ di nuvole in cielo che ci fanno subito desistere dall’idea di andare alla panoramica cime del Palon di Resy, decidendo di mantenere il programma originario, ovvero la salita al Colle di Bettaforca e la successiva discesa a Gressoney. Mai scelta fu più azzeccata, infatti, appena terminata la salita, una pioggerellina fastidiosa abbassa la temperatura e ci fa optare per una rapida discesa. La pioggia dura poco e riusciamo addirittura al fare una bella sosta nei pressi dell’incantevole chiesina di S. Anna; qualcuno acquista un portentoso panino nel piccolo bar nei pressi della funivia, altri si accontentano di dare fondo ai viveri rimasti nello zaino. La discesa successiva verso valle inizia piuttosto ripida, ma una volta raggiunte le prime case di una frazione splendidamente conservate, si distende lungo una stradina rilassante che ci porta in paese, a Gressoney la Trinitè. Qui dobbiamo attendere 3 ore il bus per il rientro a casa ma il tempo passa senza accorgersene, tra una focaccia ripiena e una coca cola, ma nessuno osa esplorare il villaggio seppur molto caretteristico. Il primo bus ci conduce a Pont St, Martin dove prendiamo l’autostradale per Milano che ci riporta puntuale “tra le braccia di mamma e papà”.

Hanno partecipato: Marta Conte, Ilaria Bonfanti, Nicolò Lanucara, Giovanni De Novellis, Francesco Bossio, Camilla Iarlori, Simone Rainoldi, Matteo Panigada, Matteo Bettinelli, Federico Mazzoleni

Alla prossima, ragazzi!!!

Prof. Giacinto Tomaselli