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LA DISPRASSIA IN ETA’ EVOLUTIVA

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa interessante iniziativa promossa dal blog Incontri Spaziali con la collaborazione dell’Associazione Spazialmente APS e dell’Associazione Disprassia dell’Et├á Evolutiva.

L’incontro è rivolto ai genitori, insegnanti e agli operatori, è gratuito previa iscrizione.

Di seguito trovate il volantino con tutti i dettagli dell’iniziativa.

 

 

 

Cos’è la disprassia

La Disprassia è un problema dell’organizzazione del movimento che può anche influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola.

E’ più comune nei ragazzi piuttosto che nelle ragazze e può comportare goffaggine, problemi nell’organizzare il lavoro e nel seguire delle istruzioni. L’aspetto caratterizzante della disprassia è la non corretta esecuzione di una sequenza motoria che risulta alterata nei requisiti spaziali e temporali e spesso associata a movimenti non richiesti (paraprassie) con la conseguenza che l’attivitá motoria anche se eseguita con rapidit├á ed in modo apparentemente abile, può essere del tutto inefficace e scorretta nonostante siano integre le funzioni volitive, la forza muscolare, la coordinazione e la disposizione a collaborare. La disprassia può essere associata spesso a problemi di linguaggio, di percezione e di elaborazione del pensiero. Il linguaggio può essere semplificato nella struttura sintattico-grammaticale ed alterato negli aspetti articolatori, la percezione inadeguata nellÔÇÖintegrare le informazioni periferiche e nel correlarle all’azione, il pensiero scarsamente organizzato nei vari contenuti. Il bambino disprassico utilizza le funzioni che ha acquisito in modo stereotipato, con strategie povere e ridotte alternative. Tramite la pratica continuativa può acquisire funzioni e svolgere senza grosse difficoltá le attivitá della vita quotidiana. La povertá di strategie e le ridotte abilitá di generalizzazione rendono tuttavia difficoltosa l’acquisizione di nuovi compiti e il trasferimento di soluzioni strategiche giá acquisite.

Nel bambino disprassico si riscontra una ridotta capacitá di rappresentazione dell’oggetto su cui agire, dell’intera azione e delle sequenze che la compongono. Difficoltá di pianificazione, ad avviare i programmi, a prevedere il risultato, a controllare le sequenze e l’intera attivitá, a verificare e eventualmente correggere il piano d’azione.

Il soggetto disprassico ha difficoltá a:

  • fare i lacci alle scarpe
  • abbottonarsi
  • scrivere
  • disegnare
  • copiare, scrivere
  • assemblare puzzle
  • costruire modelli
  • giochi di pazienza
  • giochi di costruzione
  • giocare a palla
  • lanciare ed afferrare una palla
  • fare attivit├á sportive
  • comprendere percorsi
  • nel linguaggio: articolazione di parole, fonemi

All’osservazione può presentare:

  • goffaggine: caratterizzata ma movimenti impacciati, alterati nelle sequenze temporali, maldestri e poco o affatto efficaci;
  • posture inadeguate, dipendenti da scarsa consapevolezza del proprio corpo, le quali interferiscono sia sul mantenimento di un buon equilibrio sia sulla coordinazione del movimento;
  • confusione della lateralitá con difficoltá ad orientarsi nello spazio e di trovare il proprio posto in una situazione nuova;
  • problemi di consapevolezza del tempo con difficoltá nel rispettare gli orari e nel ricordare i compiti nella giornata;
  • ipersensibilitá al contatto fisico e problemi a portare vestiti in modo confortevole;
  • problemi nell’eseguire attivitá fisiche come correre, prendere ed usare attrezzi, tenere la penna e scrivere;
  • ridotto sviluppo delle capacitá di organizzazione, con conseguenti evidenti difficoltá nell’eseguire attivitá che richiedono sequenze precise;
  • facile stancabilitá;
  • scarsissima consapevolezza dei pericoli;
  • comportamenti fobici, compulsivi ed immaturi.

 

Dal sito: www.disprassia.org

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